Embolizzazione prostata
L’ ipertrofia della prostata o anche adenoma prostatico e’ una affezione che colpisce la ghiandola prostatica. Interessa piu’ del 50% degli uomini di eta’ superiore ai 65 anni ma non e’ affatto infrequente anche in soggetti molto piu’ giovani. L’adenoma, in relazione ovviamente alle sue dimensioni piu’ o meno significative, puo’ infatti esercitare una compressione sulla vescica, in particolare andando ad ostruire il passaggio di urinaattraverso l’uretere rendendosi cosi’ responsabile di diversi sintomi. Generalmente, si manifesta al principio con un’aumentata difficolta’ durante la minzione e/ o con un aumentata frequenza di quest’ultima. Nei casi piu’ gravi, quando l’adenoma diventa francamente sintomatico puo’ esitare in un blocco completo della minzione con necessita’ di posizionamento di un catetere vescicale. Per molti anni, quando il trattamento mediante terapia medica risultava essere insufficiente, il paziente veniva sottoposto ad interventi chirurgici demolitivi che purtroppo potevano spesso risolversi con spiacevoli effetti collaterali come l’eiaculazione retrograda in vescica o la difficolta’ nei rapporti sessuali. Con l’avvento dell’embolizzazione gli effetti collaterali propri delle tecniche chirurgiche tradizionali si sono drasticamente ridotti fino a diventare estremamente limitati quando la procedura e’ eseguita da operatori esperti.
La tecnica di embolizzazione prostatica per il trattamento mini-invasivo dell’iperplasia o adenoma prostatico è un intervento che non causa alcun dolore relativamente recente in quanto si applica da ormai più di 7 anni. Diversi sono i centri nel mondo che si occupano di questo innovativo approccio terapeutico.
Il primo caso di embolizzazione prostatica in via sperimentale risale al 2000. Già dal 2008 tuttavia vennero eseguiti alcuni casi oltreoceano successivamente pubblicati nel 2010. L’embolizzazione prostatica è una tecnica che abbraccia più campi e competenze e viene quindi eseguita da un team multidisciplinare composto da urologo, radiologo di imaging e radiologo interventista, cioè colui che esegue la procedura in prima persona.
L’embolizzazione specificatamente consiste nell’occlusione delle due arterie prostatiche, una a destra ed una a sinistra che irrorano l’adenoma prostatico. Ogni struttura del nostro organismo, prostata compresa, possiede infatti un’ampia e fitta rete di arterie che consentono al sangue di portare l’ossigeno ai tessuti. Impedire al sangue (e con il sangue quindi all’ossigeno) di raggiungere l’adenoma ( che altro non e’ che un tumore benigno) impedisce a questa formazione di proliferare e anzi ne riduce drasticamente sia il volume che l’estensione.
Per ottenere ciò il radiologo interventista utilizza del materiale propriamente detto “embolizzante” che consiste in particelle ( specificatamente chiamate microsfere embolizzanti), tutte della stessa forma (sferica appunto) e dimensione, iniettate all’interno dei vasi prostatici. Il risultato sarà, in pochi secondi, l’occlusione definitiva e irreversibile delle arterie che riforniscono l’adenoma della prostata e di tutte le loro diramazioni
L’Ipertrofia prostatica benigna è quella condizione clinica in cui si ha un notevole ingrandimento della ghiandola, tanto da causare notevoli difficoltà alla minzione. E’ frequente negli uomini dopo i 50 anni. Oggi può essere risolta con l‘embolizzazione. Nei casi più gravi, si può arrivare alla totale ostruzione. La conseguenza inevitabile è il posizionamento permanente di un catetere vescicale oppure l’intervento chirurgico. Embolizzazione […]
Ipertrofia prostatica: la soluzione Embolizzazione Leggi tutto »